Un grave caso di maltrattamento animale è stato scoperto a Bologna, dove un cane molosso di nome Argo è stato ritrovato legato con una catena a un termosifone, in un appartamento abbandonato. L’intervento è stato eseguito dalle Guardie zoofile dell’OIPA, allertate in seguito a una segnalazione.

All’arrivo sul posto, gli operatori hanno trovato il cane in condizioni igienico-sanitarie critiche: senza cibo, con acqua sporca e costretto a vivere su un materasso impregnato di urina. L’ambiente risultava completamente degradato e incompatibile con qualsiasi forma di convivenza animale.
Argo è stato immediatamente sequestrato e trasferito presso una struttura veterinaria, dove sono state rilevate tracce di sangue nelle feci, segnale di probabili sofferenze fisiche prolungate. Dopo le prime cure, è stato affidato al canile comunale di Bologna, dove si trova attualmente sotto osservazione.
Il proprietario del cane è stato denunciato per maltrattamento di animali e detenzione incompatibile con la natura dell’animale, in violazione dell’articolo 544-ter del Codice Penale. L’adozione di Argo potrà essere valutata solo una volta concluso l’iter giudiziario.
Il caso di Argo ha suscitato forte indignazione tra i cittadini e riacceso il dibattito sull’efficacia delle leggi italiane in materia di benessere animale. Sebbene esistano normative specifiche, spesso mancano controlli costanti e strumenti per prevenire situazioni di detenzione abusiva o trascuratezza.
In contesti urbani come Bologna, il ruolo delle guardie zoofile e delle associazioni è cruciale per individuare e segnalare casi simili. L’importanza della registrazione tramite microchip, della cura veterinaria costante e della responsabilità del proprietario restano elementi centrali per prevenire abbandoni e maltrattamenti.
Il caso è ora in mano alla giustizia. Argo, nel frattempo, riceve le cure necessarie, in attesa che la legge faccia il suo corso.