Festeggiamenti o abuso? La vicenda accende il dibattito sulla tutela degli animali
Nel cuore dei festeggiamenti per lo scudetto, un episodio ha sollevato un’ondata di indignazione a Napoli. Un cane, completamente colorato di blu, è stato avvistato in una piazza centrale mentre veniva esibito tra la folla in festa. L’immagine ha fatto rapidamente il giro dei social, generando sdegno da parte dell’opinione pubblica e l’immediata reazione delle autorità.
Il fatto
L’animale è apparso completamente tinto con vernice azzurra, presumibilmente per omaggiare i colori della squadra di calcio locale. A colpire, oltre alla scelta discutibile, è stato l’evidente disagio del cane: circondato da rumore, confusione e persone, senza alcuna possibilità di sottrarsi.
Le reazioni
L’episodio ha acceso un intenso dibattito online. Centinaia di utenti hanno parlato apertamente di maltrattamento animale, definendo il gesto come un atto irresponsabile e potenzialmente pericoloso per la salute dell’animale.
Secondo esperti del settore, colorare il pelo di un cane con sostanze non specificamente formulate per uso veterinario può provocare reazioni allergiche, dermatiti, stress acuto e danni psicofisici.

L’intervento delle autorità
A seguito delle segnalazioni, le autorità hanno avviato un’indagine per accertare le responsabilità. Contestualmente, è stato sequestrato anche un asino presente nel centro storico, che sembrava destinato a un uso simile. Entrambi i casi sono ora oggetto di approfondimento da parte degli organi competenti.
Il quadro normativo
In Italia, il Codice Penale, all’articolo 544-ter, punisce chiunque causi sofferenza a un animale senza giustificato motivo. L’uso ludico e ornamentale di un animale in eventi pubblici, soprattutto con interventi non autorizzati come la colorazione del pelo, può rientrare in questa fattispecie.
Non è folclore, è un problema culturale
La vicenda mette in luce una questione più ampia: la percezione dell’animale come oggetto. In molti contesti, ancora oggi, si tende a ignorare i diritti degli animali in nome della tradizione, dell’intrattenimento o dell’euforia collettiva.
Educare al rispetto
Questo episodio, come tanti altri, solleva un’urgenza educativa. Proteggere gli animali non significa solo salvarli da abusi e violenze eclatanti, ma anche da gesti apparentemente “leggeri” che nascondono una cultura di sopraffazione.
Festeggiare, amare il calcio o esprimere gioia collettiva non può e non deve mai significare violare la dignità di un essere vivente.
Conclusione
Il caso del cane dipinto di blu rappresenta un segnale allarmante. È necessario rafforzare la consapevolezza sociale sul rispetto degli animali e pretendere interventi concreti per prevenirne l’uso improprio. La festa finisce, ma per loro, a volte, inizia un incubo.