Cane gravemente ustionato su tavolo operatorio dopo essere stato bruciato con benzina in provincia di Verona

Dà fuoco al cane per eliminare i parassiti: shock in provincia di Verona

In un comune della provincia di Verona, un uomo ha compiuto un gesto di inaudita crudeltà. Per eliminare i parassiti che infestavano il cane della figlia, un Pastore Tedesco, lo ha cosparso di benzina e gli ha dato fuoco. Il cane ha riportato ustioni gravissime su gran parte del corpo ed è attualmente ricoverato in una clinica veterinaria specializzata, dove lotta tra la vita e la morte.

I veterinari d’urgenza stanno cercando di salvargli la vita, curando sia le lesioni da combustione che l’infestazione parassitaria. Il caso ha suscitato profondo sdegno nell’opinione pubblica e nel mondo della tutela animale.

Cane gravemente ustionato su tavolo operatorio dopo essere stato bruciato con benzina in provincia di Verona

Denuncia per maltrattamento e immagini choc in Procura

L’associazione “Zampe che danno una Mano ODV” ha denunciato l’uomo alla Procura della Repubblica. Alla denuncia sono state allegate fotografie scioccanti del cane disteso sul tavolo operatorio. Le immagini documentano le conseguenze devastanti di un gesto mosso, secondo gli attivisti, da ignoranza e pericolosa disinformazione veterinaria.

L’avvocata Giada Bernardi, presidente dell’associazione, ha definito l’atto “esecrabile”, spiegando che gli animali continuano a pagare con la pelle le inadeguatezze degli esseri umani. Ha ribadito l’urgenza di interventi istituzionali e di programmi educativi per contrastare la violenza sugli animali.

La figlia del responsabile: shock e paura

Il cane era di proprietà della figlia dell’uomo. Secondo fonti vicine all’associazione, la donna sarebbe profondamente scossa e si sarebbe affidata ai volontari per la tutela legale e sanitaria del proprio animale. Non è noto se fosse presente durante i fatti o se abbia appreso tutto solo in seguito. Le autorità stanno valutando anche la sua posizione, in attesa di ulteriori sviluppi investigativi.

Altri casi di crudeltà: una piaga che si ripete

Non si tratta purtroppo di un caso isolato. A Zola Predosa, nel marzo 2025, un addestratore cinofilo ha ucciso il proprio cane dopo essere stato morso, tentando poi di bruciarlo nel camino. L’azione ha provocato un incendio domestico che ha distrutto la casa e causato gravi ustioni all’uomo. È stato denunciato per uccisione di animale e incendio colposo.

Nel gennaio 2024, a Palermo, un altro cane, Aron, è stato legato a un palo e dato alle fiamme dal suo padrone. Dopo tre giorni di agonia, il cane è morto. L’autore è stato ritenuto incapace di intendere e di volere e il procedimento penale è stato archiviato.

Una battaglia di civiltà: serve prevenzione e cultura

Questi episodi mostrano quanto sia urgente investire in educazione civica e rispetto degli animali, con campagne pubbliche, corsi obbligatori e una legge nazionale più severa sui maltrattamenti animali. Serve una giustizia capace di intervenire prima, e pene più incisive per chi compie atti disumani.

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