La storia di Nika, la cagnolina uccisa a Trento: dolore, rabbia e una legge da far valere

Una vita spezzata: chi era Nika

Si chiamava Nika, ed era una giovane cagnolina, allegra, docile, con uno sguardo che ispirava fiducia e dolcezza. È morta il 6 luglio 2025, uccisa brutalmente, in un contesto ancora oggi avvolto da ombre e interrogativi.

Secondo quanto emerso, Nika sarebbe stata percossa a morte all’interno di un’abitazione privata. Quando i soccorsi sono arrivati, per lei non c’era più nulla da fare. La corsa in clinica è servita solo a certificare ciò che era già evidente: era stata colpita con violenza, e il suo corpo parlava più di qualsiasi parola.


Non solo cronaca: una ferita collettiva

La morte di Nika ha immediatamente suscitato un’ondata di sdegno e commozione. Sui social l’hashtag #GiustiziaPerNika ha unito migliaia di persone in tutta Italia. Ma come spesso accade, le emozioni rischiano di infrangersi contro la lentezza del sistema giudiziario. Ci sarà giustizia? Oppure tutto sarà archiviato?

Non è “solo un cane”. È un indicatore di civiltà. Un termometro che misura quanto una società sia in grado di proteggere i più indifesi. Perché dove c’è impunità per chi fa del male a un animale, ci sarà spazio anche per l’indifferenza verso i più fragili.


Cosa dice oggi la legge italiana? L’analisi della Legge 134/2022 (Brambilla)

Dal 2022 è in vigore una legge attesa da anni: la Legge 134/2022, proposta inizialmente dall’on. Michela Vittoria Brambilla. Questa legge ha modificato il codice penale e ha introdotto strumenti più forti contro i reati verso gli animali.

✅ I punti salienti:

  • Art. 544-bis c.p.: Uccisione di animali → da 4 mesi a 2 anni di reclusione
  • Art. 544-ter c.p.: Maltrattamento con lesioni o morte → fino a 18 mesi o multa fino a 30.000 €
  • Arresto in flagranza possibile per maltrattamento
  • Vietato possedere animali in futuro in caso di condanna
  • Confisca immediata degli animali e affidamento a rifugi
  • Le associazioni possono costituirsi parte civile nel processo

⚖️ Ma funziona davvero? Cosa serve perché venga applicata al massimo

Ecco cosa deve succedere, senza sgarrare, perché la legge sia davvero uno strumento efficace:

  1. Denuncia immediata e precisa
    Serve un esposto firmato, con dati dettagliati, foto, referti veterinari, nomi, date, contesto.
  2. Referto medico-veterinario completo
    Lesioni, traumi, fratture, cause di morte devono essere certificate da un veterinario iscritto all’albo, con documenti ufficiali.
  3. No al concetto di “fatto lieve”
    I PM devono considerare il fatto grave, non come un episodio marginale o di trascurabile entità.
  4. Mobilitazione pubblica e pressione sociale
    Più il caso è visibile, più sarà seguito. I media e i social spingono le istituzioni a muoversi.
  5. Costituzione di parte civile da parte delle associazioni
    Le associazioni devono intervenire ufficialmente, avere avvocati esperti e chiedere il massimo della pena.
  6. Magistratura coraggiosa
    Il giudice deve motivare bene e applicare sanzioni esemplari, tra cui il divieto a vita di possedere animali.

Il vero problema: il silenzio e il tempo che passa

Tanti casi simili finiscono nel nulla perché:

  • Le denunce arrivano tardi
  • Mancano prove
  • Nessuno si costituisce parte civile
  • Il colpevole “non ha precedenti”
  • I fatti vengono archiviati come “lievi”

E così chi ha ucciso, o maltrattato, resta impunito, pronto a rifarlo.


Giustizia per Nika: simbolo di una battaglia più grande

Nika è diventata un simbolo, come lo sono stati Angelo, Pilù, Kaos e altri animali uccisi senza motivo. Ogni volta che un cane viene ucciso da chi doveva proteggerlo, l’intera società perde un pezzo di sé.

Questa volta, non possiamo permettere che tutto venga dimenticato. La legge esiste, ma va fatta vivere. E perché questo accada, occorre un fronte compatto: cittadini, associazioni, stampa, magistratura.


Conclusione: non solo pena, ma prevenzione

Pretendere giustizia è fondamentale, ma serve anche andare oltre:

  • Educazione al rispetto degli animali
  • Assicurazioni obbligatorie per cani, per responsabilizzare ogni proprietario
  • Registro nazionale dei condannati per reati contro animali
  • Sanzioni rapide e visibili, che scoraggino futuri reati

Nika non potrà tornare. Ma possiamo fare in modo che la sua morte non sia stata inutile. Possiamo darle una voce. Possiamo darle giustizia. Possiamo impedire che ci sia un’altra Nika, domani.