Due donne morte per salvare il loro cane: tragedia e amore estremo in Valmalenco

In un mondo dove la crudeltà verso gli animali riempie quotidianamente le cronache, esistono ancora gesti che commuovono per la loro forza e purezza. Il 24 agosto 2023, Rosa Corallo (60 anni) e Veronica Malini (54), due amiche della provincia di Lecco, hanno perso la vita travolte da un torrente in piena mentre cercavano di salvare il loro cane, scivolato nell’acqua durante un’escursione in Valmalenco, in provincia di Sondrio.

La dinamica della tragedia

Le due donne si trovavano nei pressi del rifugio Zoia, a quota 2000 metri, quando il loro cane è caduto accidentalmente nel torrente Fellaria. Senza esitazione, Rosa e Veronica hanno tentato di soccorrerlo, calandosi lungo la sponda per cercare di raggiungerlo. Ma la corrente, fortissima, le ha trascinate entrambe via. I loro corpi sono stati recuperati a distanza di ore e centinaia di metri l’uno dall’altro, dai soccorritori del CNSAS, della Guardia di Finanza e dai Vigili del Fuoco. Il cane è disperso.

Un gesto d’amore che non può passare inosservato

In un momento storico in cui sempre più animali vengono abbandonati, seviziati o uccisi — basti pensare al caso recente del cane gettato vivo in una cisterna — la storia di Rosa e Veronica assume un valore ancora più profondo. Non è solo cronaca. È la testimonianza di un legame indissolubile tra essere umano e animale. Un amore che, in questo caso, è costato la vita.

Il paradosso di un mondo sbilanciato

Mentre c’è chi muore per salvare un cane, altri continuano a maltrattarli, torturarli o lasciarli morire. È questo squilibrio morale che rende la vicenda di Rosa e Veronica ancora più straziante. Perché non dovrebbe passare in sordina. Perché il loro gesto dovrebbe diventare simbolo, essere ricordato ogni anno, scolpito nella memoria collettiva come manifesto di ciò che significa davvero amare.

Una riflessione necessaria

La loro morte fa male. Fa male perché accade in un tempo in cui troppe creature innocenti muoiono nell’indifferenza. Fa male perché dimostra che chi ama spesso paga, mentre chi odia resta impunito. Ma fa anche luce. Perché in mezzo al buio, ci ricorda cosa vuol dire essere umani.

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